La canna in bambou refendou
In America, dopo alcuni tentativi di poco conto, fu Hiram Leonard, intorno al 1870 a mettere a punto una canna in listelle di bambou, tagliate longitudinalmente e sezione esagonale, ed assemblate con collanti naturali. Si perfezionò a tal punto da dar vita ad una produzione di pezzi veramente di alta qualità e da essere considerato, oggi, il "padre" della canna in refendou.
Fu però uno dei suoi allievi, Payne, che, verso la fine del secolo, staccatosi dagli eredi di Leonard, aperse un proprio laboratorio, ma fu il figlio, il grande Arthur Payne, che raggiunse la perfezione qualitativa con la sua produzione a partire del 1915-20.
Arthur Payne è in assoluto il più grande rodmaker che sia mai esistito, e le sue canne sono autentici capolavori, per qualità e finiture
Da quasi un secolo una "Payne" è uno "status symbol", l'oggetto proibito dei desideri di ogni pescatore a mosca...
Io sono riuscito a comprare una "Payne" in California, tramite un amico pescatore americano conosciuto in Tasmania, un colonnello del USMC in pensione che, con la sua influenza, riuscì a farmi ammettere ad una "anteprima" informale di una vendita di oggetti d'antiquariato e, dopo aver pagato una cifra che non esito a definire "indecente", potei stringere fra le mani la mia amata "Payne"
Dopo la guerra mondiale, intorno al 1950, uno degli allievi del laboratorio di Payne, Wes Jordan, è entrato in ORVIS, dando vita personalmente ad una piccola e limitata produzione di canne Orvis, realizzate solo con bamboo di primissima qualità di cui Orvis è importatore privilegiato dalla Cina, ed estremamente curate nelle finiture.
Altri discepoli di Payne hanno dato vita a piccole produzioni di canne in bambù, ma solo pochi l'hanno fatto con buoni risultati qualitativi. Fra questi Paul Young e i due studenti universitari di filosofia, Thomas Dorsey e Thomas Maxwell, con la loro famosa "Thomas & Thomas"
In Europa, la bandiera della qualità è stata onorata innanzitutto dalla francese Pezon & Michel, la quale ha sapientemente sfruttato i due assi che aveva nella manica: l'accesso in esclusiva al bambù dell'Indocina, possedimento francese d'oltremare, e la consulenza appassionata dei due massimi pescatori francesi: Charles Ritz e Pierre Creusevaut.
Da questa combinazione nacque, a partire dalla fine dagli anni '40, la grande "Parabolic", il gioiello della Casa, la cui produzione d'eccellenza è quella a cavallo fra il '50 e il '70. Ed è una "parabolic" del 1964 (con data scritta sull'impugnatura) la Pezon & Michel che è qui in vendita
In Gran Bretagna le uniche produzioni degne di nota furono quelle della Sharp, scozzese di Aberdeen, e quella della inglese Hardy.
Chi ha risposto al mio annuncio su E-Bay sà che un appassionato milanese mi ha chiesto la possibilità di visionare in anteprima, ed eventualmente acquistare in blocco, l'intera mia collezione. Non l'ha comprata tutta, ma comunque se n'è andato con la maggior parte dei pezzi in vendita.
Fra le canne in bambou, si è preso la "Payne" (pagando anche lui un prezzo "indecente"...), una "Thomas & Thomas" e una "Hardy", si sono salvate le 2 Orvis di Wes Jordan e la Pezon & Michel Parabolic, ma ciò è avvenuto soltanto perchè l'amico milanese aveva esaurito la sua possibilità di spesa, tant'è che se n'è andato col magone... :-)